Problemi di cellulite? Ecco come contrastarla
Nell’articolo di oggi parleremo di un disturbo particolarmente diffuso presso la popolazione femminile: la cellulite.
Insieme andremo ad analizzarne le caratteristiche, i differenti stadi, indicando le terapie e le attività più adatte per contrastarla.
Continuate a leggere per saperne di più.
Cellulite: caratteristiche generali
Nel linguaggio comune, la parola cellulite denota un aumento eccessivo del tessuto adiposo che deforma alcune parti del corpo, conferendo alla cute il caratteristico aspetto ondulato detto “a materasso”.
La cellulite, però, non è un semplice difetto fisico ma una vera e propria patologia.
Il nome comunemente usato per definirla non è comunque il più corretto, in quanto il suffisso finale “-ite” nel linguaggio medico indica uno stato infiammatorio in atto.
Pièrard ha dimostrato che, responsabile di questa erniazione dei tessuti è la predisposizione delle fibre del derma, che è verticale nelle donne ed obliqua negli uomini.
Il termine tecnico, dermo-ipodermo-panniculopatia-edemato-fibro-sclerotica, indica un’ alterazione localizzata nel derma e nell’ipoderma che interessa:
- Il pannicolo adiposo (panniculopatia)
- Con caratteristiche edematose (accumulo di liquidi al di fuori dei vasi)
- Di fibrosi (aumento fibre reticolari)
- Di sclerosi (aumento fibre elastiche e tessuto cicatriziale)
In pratica i vasi non sono in grado di ossigenare ai tessuti, né di ripulirli da sostanze tossiche.
Una delle conseguenze è una tossicosi progressiva dei tessuti, soprattutto in zona trocanterica.
Un ruolo del tessuto adiposo è quello di “deposito tossinico”, non a caso una delle conseguenze della cellulite è una tossicosi dei tessuti coinvolti.
Tra i tanti rimedi è indicato una terapia alimentare disintossicante a base di acqua (3 lt/ die) e antiossidanti
Quali sono le cause della cellulite?
Elenchiamo di seguito le più comuni:
- Disordini alimentari, abuso di sale e grassi, alcool, caffè
- Alti livelli di estrogeni
- Uso di pillole anticoncezionali
- Soprappeso/obesità
- Vizi posturali (piede piatto o cavo)
- Disordini endocrinologici
- Farmaci (es. anticoncezionali)
- Gravidanza
- Fumo
- Stile di vita sedentario
- Componenti genetiche
- Alterazioni dell'alvo (stipsi)
- Insufficienza linfatica o epatica
- Eccesso di grassi saturi nella dieta
- Abbigliamento costrittivo
Gli stadi della malattia
Per quanto riguarda la cellulite si possono identificare tre stadi clinici di gravità crescente:
- Fase edematosa:caratterizzata da gonfiore per il ristagno del plasma negli spazi interstiziali. La pelle non ha ancora perso vigore ed elasticità
- Fase fibrosa: le cellule di grasso si ingrossano e provocano noduli accompagnati da capillari dilatati. l'epidermide inizia a perdere tono ed elasticità.
- Fase sclerotica: i noduli si riproducono e si uniscono rendendo l'effetto buccia d'arancia irrimediabilmente visibile.
Volendo essere più specifici possiamo aumentare gli stadi a cinque, analizzando cosa accade al corpo in ognuno di essi.
Stadio 1
È l'edema: il paziente avverte una generica pesantezza agli arti inferiori.
Stadio 2
Le scorie si accumulano negli adipociti che rallentano il loro metabolismo. Il paziente nota la pelle «a buccia d'arancia», ipotonica e zone di adiposità localizzate.
Stadio 3
È la fibrosi: compaiono piccoli noduli, la cute e pastosa, fredda e a volte dolente alla palpazione.
Stadio 4
Il quadro evolve verso una fibrosi sempre più marcata, la cute è dolente, possono essere compresenti segni di insufficienza vascolare.
Stadio 5
Fibrosi e sclerosi dei tessuti o, in parole più semplici, l’aumento abnorme degli stessi.
Diagnosi e varianti
La diagnosi è prevalentemente clinica, mediante l'esame obiettivo del paziente. Si può utilizzare la termografia a contatto.
Clinicamente si possono distinguere:
- forme compatte/dure
- forme molli
- forme edematose
Consigli anti-cellulite
- Il primo è il più importante consiglio è quello di bere molta acqua (almeno un litro e mezzo al giorno)
- Ridurre l'assunzione di sodio (sale) negli alimenti (conservati e freschi) in quanto questo trattiene liquidi nei tessuti
- Intensificare l'assunzione di frutta e verdura che riducono l'assorbimento di zuccheri e grassi e contengono fibre, vitamine e sali minerali
- Correggere l'eventuale stipsi (stitichezza) per favorire il ritorno venoso
- Evitare il fumo
- Ridurre drasticamente o eliminare l'assunzione di caffè, cioccolato, alcolici
- Cercare di mantenere costante il peso, evitando aumenti o abbassamenti repentini
- Intensificare l'attività fisica, in particolare attività di lunga durata come la camminata sportiva, il ciclismo o lo step.
Alterazioni volumetriche nella cellulite
Nella cellulite c’è un’alterazione volumetrica a livello degli arti e un’irregolarità a livello cutaneo che si esplicita in:
- Disarmonie della silhouette
- Adiposità localizzata
- PEFS (Pannicolopatia Edemato Fibro Sclerotica)
Trattamenti consigliati
- Trattamenti che vadano a riarmonizzare la muscolatura e struttura (tronco, cingolo scapolo omerale, riequilibrando il rapporto circonferenza spalle-circonferenza vita).
- Dieta iperproteica per stimolare metabolismo basale e ormoni lipolitici, incrementando a sua volta il drenaggio, da ciclizzare per non alterare il ph sanguigno.
- Stimolazione del gh, ormone lipolitico attraverso Arginina, Ornitina Alfa-Chetoglurato, Piroglutammato di Arginina, Glutammina dipeptide.
Cellulite: Attività ideali
- Body building: lavoro progressivo pesante, in quanto il gluteo è un muscolo forte e potente.
- Fitness: lavoro a circuiti partendo da Aerobic Circuit per arrivare progressivamente a circuiti a più alta intensità con metodiche di Interval training. Un aiuto potrebbe arrivare dai nostri corsi di: Personal Trainer, Functional Trainer, Istruttore Musicale e Functional step, tutte discipline valide per il contrasto alla cellulite.
Un aiuto dall’elettrostimolazione
L’elettrostimolazione può essere utilizzata come coadiuvante nei trattamenti anti-cellulite attraverso:
- Frequenze non superiori a 70 Hz
- Contrazione di 5 sec max
- Recupero 20/30 sec
- Andamento centripeto dei gruppi di elettrodi
- Stimoli molto blandi nei periodi di recupero (10/15 HZ e 2/3 sec di pausa assoluta)
Continuate a seguirci.
In uno dei prossimi articoli andremo a illustrare un allenamento tipo per combattere questo antiestetico disturbo.
Una buona norma è quella di utilizzare frequenze non troppo elevate, per evitare eccessive produzioni di acido lattico.
A cura del Dr. Marco Iudicelli
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